mercoledì 17 novembre 2010

La Soffitta Giuseppe Salzano


Nel leggere il libro di Giuseppe Salzano “La soffitta”, ho avuto subito l’impressione di ricevere un invito speciale: percorrere un cammino costellato di percezioni non solo sensoriali, corporee, ma anche introspettive, per giungere nei profondi anfratti della coscienza. È stato come accettare di partecipare ad una piacevole serata con gli amici più cari, pensando di trascorrere il tempo tra battute e ricordi e ritrovarsi, invece, improvvisamente, a scoprire i propri spazi inesplorati, le proprie emozioni antiche.
La narrazione parte da  paesaggi lacustri, ambienti incontaminati, in cui la natura si arricchisce di scenari fiabeschi, per presentare personaggi legati dal sottile filo delle emozioni. La soffitta diventa il luogo dei tesori perduti e ritrovati, dei segreti finalmente svelati, delle inquietudini che trovano un approdo nella lealtà dei sentimenti; diventa rifugio dagli affanni della vita, luogo di partenza verso mete lontane,  cassaforte di ricordi che il tempo non può cancellare.
 La narrazione si trasforma in gioco quando scopriamo che il protagonista- narratore del primo racconto è un gatto, diventa suspence,  nell’attesa trepidante di scoprire luoghi segreti, che attendono da tempo di essere svelati.
Tutti i racconti sono legati da sottili fili invisibili: si parte da una condizione di immutabilità che invita però al movimento, alla conoscenza, per ritrovarsi poi  immersi nelle mille sfaccettature della vita, in ognuna delle quali c’è forse una risposta alle nostre inquietudini. Le varie tipologie umane scorrono lentamente e ognuna di quelle vite lascia un ricordo dentro di noi: magari un sorriso o la nostalgia del passato che ogni tanto fa capolino dalle pieghe dei ricordi  o magari il vuoto di certi momenti della nostra vita,che sembra piena di tutto, ma forse non di ciò di cui avremmo realmente bisogno.
Sono particolarmente legata al racconto che ha come titolo “ A come amnesia”, in cui varie esistenze si intrecciano. I componenti di questa famiglia, dopo dure prove, trovano il coraggio di continuare a vivere, occupandosi l’una dell’altra, in un sorta di mutuo soccorso dei sentimenti. Lo scenario di questa grande casa si arricchisce di forti emozioni, quando la figlia che si riteneva persa per sempre ritorna, tra le braccia dei suoi cari. È la vita che vince, anche con le sue difficoltà e con le sue altalene di presenze e di mancanze, con i ricordi che alcune volte  rattristano e le incertezze che rendono il cammino difficile, ma sempre con la convinzione che ogni uomo racchiuda in sé un microcosmo di spazi che vale sempre la pena di esplorare, di conoscere e di comprendere, senza smettere mai di amare.
Annamaria Perrotta








 Contatto dell'autore: www.giuseppesalzano.it

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