lunedì 27 agosto 2012

Lunedì Poesia - Enrico Barigazzi




Il dolore di esistere


Mi guarda
bestiale chimère (*)
in cima
alla chiesa,
Nostra Signora
piange,
sue lacrime
rimbombano
sulla mia anima
cascata di dolore
appesa
alle guglie
della vita.
Lasciatemi
andar via
troppa pena
porto,
nel fisico
carico
pesi immani
di esistente agonia.
Lasciatemi
andar via
da estati
non vissute
da inverni
subiti,
da sguardi nascosti
di indifferente malinconia.
Lasciatemi
andar via
affogare
nel profondo mare
d’un abissale oblio,
perder l’eco
di questa
triste follia.
Solo
una piazza
un mercato
accoglieran
lo schianto del
mio corpo,
non batteran
più campane,
il rimorso
suonerà
nel cuore
di incantevole
zingara
a morto
sotto
il severo
compassionevole
sguardo
di una
chimère (*).
Enrico Barigazzi

 (*) chimera (francese)

Per contattare l’autore: barigazzi.enrico@virgilio.it

Lo stile di Enrico Barigazzi, che conosciamo grazie alle precedenti poesie che hanno partecipato all’iniziativa, qui si accentua, si lega maggiormente ad una “verticalità” che fa precipitare chi scrive nel dolore più forte. Eppure quel “lasciatemi” è figlio soprattutto della malinconia, della nostalgia (e in tal senso richiama il “Natale” di Ungaretti), come tale sa guardare oltre il dolore acuto.
Non è semplice riuscirci: tanti – forse troppi – appaiono i pesi che vogliono annientare l’anima, sedotta da una chimera al tempo stesso terribile e compassionevole. Ed è lungo questi due binari, distanti ma anche paralleli, che si mostra la (difficile) strada percorsa da questo artista.
Enrico Barigazzi solleva la parola e trasmette, attraverso essa, la “necessità-volontà” di un chiarimento indispensabile, impellente. Questa è arte che parla a sé stessi e a chi legge con la stessa limpida, cristallina efficacia.

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