domenica 25 novembre 2012

25 novembre per le pari opportunità delle donne




La femmina di Homo Sapiens è stata detronizzata, fino a un totale rovesciamento dei ruoli che ha condotto alla presa di potere dei maschi e fino alla creazione di un dio padre. Quando l'antenato ominide si presenta sul continente dà inizio a una storia che giunge fino ad oggi.
Un codice di basi chimiche alternate racchiuso nei nuclei delle cellule garantisce oggi la trasmissione di informazioni che ne spiegano passaggio per passaggio: il DNA mitocondriale, un breve frammento di circa 16 000 basi, un remoto evento di simbiosi batterica che esula dalla cassaforte nucleare ha consentito una ricostruzione dell'albero genealogico della nostra specie.
Maschi o femmine, non potremo che riceverne dal ricchissimo citoplasma dell'ovulo, quando lo spermatozoo ne è praticamente privo.
Nel percorso evolutivo dell'umanità, migliaia di generazioni hanno cavalcato incessantemente il processo dell'esistere in una rielaborazione continua in cui nulla è andato perduto.
Una signora di circa 180-200.000 anni, in pratica già Homo (donna) Sapiens, proveniente da qualche zona dell'Africa, ci accompagna nel viaggio del mondo e del tempo.
Eva Nera, questo il suo nome, ha lasciato retaggi segreti, dalle nostre cellule sino ai comportamenti, sedimentando ''norme fossili'' a cui obbediamo senza neppure saperlo ma che hanno contribuito a salvarci dalla cancellazione della vita.
Siamo suoi figli, sue figlie. Tutti.
Non esiste, invece, un unico padre.
Siamo figli di Eva Nera.
Il ruolo genetico che le Madri hanno assolto è un segno tangibile di come la costruzione del mondo sia loro.

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