venerdì 14 dicembre 2012

I RACCONTI DI VENER dì - Milena Esposito





Color borotalco

Autrice: Milena Esposito

Quando le donne, le sole mamme, vanno a dormire, devono avere il coraggio di sbarrare le persiane sui sogni dei loro bimbi. Intanto, le nuvole spumose sospinte dalla brezza, che di notte spira verso la terra dal mare, passano in cielo, silenziose, una diversa dall'altra, a mille a mille. La luna le fa brillare dall'alto, diventano latte e si mutano in sogni. Fantasmi vagano nel cielo come il bucato abbandonato sulla fune, dimenticato nella notte. Sono fantasmi buoni: rasserenano. I bimbi, tra cuscini e coperte, dormono nel nido preparato dalla mamma o da chi li ama e con occhi chiusi possono immaginare il muto passeggio.
Per ogni nube ci sono voluti mille milioni di secoli di lavorazione e mai il tempo è stato speso meglio! Una di color borotalco appare al piccolo Giulio, che non conosco e che dorme. Una ha la forma di ciambella e profuma di zucchero filato ed è venuta per lui, il bimbo più dolce del paese, mio figlio. Ne vedo una a forma di piuma slanciata, coricata come una sirena accanto al mare, brilla e si spazzola la chioma lunga e rossa, bellissima; la vede, in sogno, una bimba che oggi ha pianto. Viene la nuvola traforata come un merletto per il piccolo Giuseppe, la nuvola azzurra per Martina, la nuvola piccola per Stefania e una di bolle di sapone per il bambino del fornaio; tutti dormono. Però non vedo quelle per i grandi, per le mamme e per i papà e per la maestra ed il dottore, per lo zio e per il salumiere e per tutti quelli che sì son dimenticati di sognare.
Stanno con gli occhi stretti, sdraiati, nelle pose strambe e sconce, tappati nella puzza delle stanze, disdegnano le meraviglie. Nella testa hanno i pensieri dei problemi e dei soldi e delle tasse e della politica e della cattiveria. Pure le mamme ed i papà, poveri cari…
A volte però, una nuvola argento e oro, scappa dal sogno dei piccoli e vaga illuminando le stanze e profumando l’aria di zucchero, cannella e borotalco e caramello e cipria ed anche i grandi al mattino hanno memoria di una briciola di benedetta infanzia.

Per contattare l’autrice: poeta@animapersa.net

Milena Esposito sa comunicare con grande efficacia il “senso impalpabile” del sogno, con un linguaggio un po’ fiabesco un po’ visionario, trasmettendo con leggerezza un messaggio importantissimo: gli adulti non sono “superiori” ai bambini, tutt’altro. Hanno deciso – chissà quando, chissà perché – di costruire un mondo basato sul conflitto e quindi sulla sofferenza, e questo ha ben poco da spartire con la (vera) intelligenza. 
«Color borotalco» ci parla di nuvole e al tempo stesso di aria stantìa nelle stanze: ci invita a notare la differenza, facendosi carico di una rivoluzione interiore sempre più necessaria. Non c’è condanna, però, nei toni leggeri che si snodano, perché anche la condanna farebbe parte della “puzza delle stanze”.
Milena Esposito possiede certamente il dono della “visione bambina” delle cose: gli eventi aprono a possibilità che solo i bambini sanno cogliere, e chi ha conservato il loro sguardo. Tra tanti altri, l’arte ha anche questo compito: restituire il senso di meraviglia, quella “briciola di benedetta infanzia” che non va mai dimenticata.



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