lunedì 24 dicembre 2012

Lunedì Poesia - Lucio Vitullo





Lascia il tuo cuore

Autore: Lucio Vitullo

Lascia qui il tuo cuore
come l’hai tenuto spesso
ad emanare il suo candore
fino a rimanere impresso
per le strade del paese
ed ogni suo confine intorno
che mese dopo mese,
e giorno dopo giorno
hai valorizzato sempre
con il tuo sorriso eterno
che sia luglio oppure dicembre
accesa estate o buio inverno.
Lascia qui il tuo cuore
ancora tra queste montagne
ed i suoi battiti d’amore
come se fossero le insegne
della rotta da seguire
quando si è in aperto mare
e dove si possa ancora sentire
la tua voce risuonare
lungo un eco che ripete
ogni tuo discorso saggio
che fa d’abito alla quiete
di questo splendido paesaggio.
Ma soprattutto:
lascia che il tuo cuore
adesso prenda un po’ di fiato
e si riposi nel chiarore
di un paradiso sconfinato
dopo aver marciato tanto
in un percorso spesso in salita
ed è per questo che sarai il vanto
eterno della nostra vita
che non smetterà un istante
di imprimere il suo passo lieve
e con il suo calore costante
di sciogliere sul nostro
                              cammino la neve.
Lasciaci il tuo cuore.


Per contattare l’autore: redhotchilipepp1972@libero.it

Un invito lungo, sommesso, delicato, è «Lascia il tuo cuore» di Lucio Vitullo. Un invito rivolto ad un cuore che ha “marciato tanto”, e questo percorso viene descritto con tutta l’attenzione e la premura di chi quel cuore lo conosce, lo segue da vicino. Sembra quasi di vederlo, il cuore, mentre cammina tra paesaggi che cambiano anche grazie al suo passaggio.
Lucio Vitullo condivide una descrizione minuziosa e al tempo stesso ariosa, con una “magia” sicuramente riservata al linguaggio poetico. Le prospettive che si aprono al lettore sono molteplici: il cuore pulsa vicinissimo, lo tocchiamo, oppure guardiamo dall’alto un paesaggio immenso: tutto in un unico componimento.
Infine, «Lascia il tuo cuore» è un grande inno alla vita che non muore, nella sua identità che rinnova le forme ma non la sostanza.  Nel chiarore / di un paradiso sconfinato” c’è il dilatarsi che non conosce confini di tempo e spazio. Dopo una lettura attenta e partecipe come lo è la scrittura, certamente si allargano anche i confini spazio/temporali di chi s è avvicinato a questi versi. Se non è magia questa…


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