lunedì 20 aprile 2015

Lunedì Poesia - Enrico Barigazzi



La cenere sulla città

Grigia si attacca
la cenere
lenta, inesorabile
come il male
che nell’anima scende
ammucchiando in pire
corpi decimati
mentre la città svanisce
in follie di fuoco
La musica è un gentil tocco
per l’anima, si alza
incompresa nella melodia
di un pianoforte
avvolge sensibili
brandelli d’umano
astrae la mente
dal dolore sollevando
la cenere densa
pigra, grigia
in ovattati silenzi si alza
vetri riflettono mani
che nell’aria mimano
disperate sinfonie
per riscoprire pulsioni emozionali
dentro la cavità morta
di un mondo perso
nella follia idolatra
di sanguinari Moloch.

Tributo alla figura di Wladyslaw Szpilman

Per contattare l’autore: barigazzi.enrico@virgilio.it

Enrico Barigazzi regala a Wladyslaw Szpilman (il musicista ebreo autore dell’autobiografia “Una città muore ovvero Il pianista”, da cui Roman Polanski ha tratto l’omonimo film) una “poesia/visione” di particolare efficacia. La follia nazista, al pari di qualsiasi altra follia dittatoriale, uccide l’arte perché uccide la diversità capace di arricchire perché parla con “altra” voce.
E così, grazie ad Enrico Barigazzi, vediamo le note musicali sorvolare la cenere grigia dell’ottusità umana, e questo contrasto ci fa rendere conto del fatto che siamo davvero chiamati, affinché certe cose non si ripetano, a coltivare valori che vadano oltre la limitatezza, la stoltezza. Bellissima, da leggere e rileggere, l’immagine dei vetri che riflettono mani in movimento che sembra di vedere: verso l’alto, verso la vita.

Dello stesso autore: 1914

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