sabato 19 marzo 2016

Auguri ai papà!


Sembra una riduzione dell’amore per i nostri figli dire che noi padri li amiamo per le loro qualità, per la loro particolarità.
Li amiamo perché sono i nostri figli.
Li amiamo perché collaboriamo a radicarci a vicenda in una dimensione del tempo più lunga delle nostre vite.
(M. Ignatieff)

Prima di sposarmi avevo sei teorie su come educare i figli:
adesso ho sei figli, e nessuna teoria.
(Lord W. Rochester)

La sera, a cena, papà dava il via al solito rituale alzando il dito e dicendo:
“Su, tiriamo le somme…”.
Al che mamma, Alex, Jimmy, Minnie e io facevamo a turno il resoconto delle vittorie e delle sconfitte della giornata.
Papà era bravissimo a far risaltare il lato assurdo dei nostri problemi, che in breve svanivano come nebbia al sole delle nostre risate.
Papà era un guaritore nato.
(B. Marx, figlio di Harpo)

Ricordo con chiarezza l’abilità quasi magica di un padre, un disoccupato nero grande e grosso, nel calmare il pianto del proprio figlioletto prematuro.
Canticchiava a bocca chiusa con una bellissima voce da basso mentre sfiorava il figlio con le sue manone ruvide, e in qualche modo riusciva a essere vicino a quel fragile corpicino nonostante il groviglio di tubi, pareti di vetro e monitor che li separavano.
Funzionava ogni volta. Stava succedendo qualcosa di speciale lì. Di che cosa si trattava?
(K. D. Pruett)

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