lunedì 18 maggio 2015

Lunedì Poesia - Elisabetta Mattioli



Celare (forse)

Ti sento con gli occhi
che scivolano senza sosta
lungo la pelle
lasciata esposta
al sole notturno
e alle tua dita sottili
Ti sento con gli occhi
che percepisco violentemente
fino alla penetrazione
della mia intimità
nel crocevia dei sensi
Ti sento con gli occhi
che percorrono avidamente
ogni angolo segreto
del mio essere
pur lasciando (ancora) celato
l’ultimo affranto roccioso

Il “celare” di Elisabetta Mattioli sfocia presto in quel “(forse)” che ha tutto il sapore dell’arrendevolezza, in una poesia che trasmette sensualità fin dai primi versi. Versi che descrivono tutta la forza del desiderio che vuole superare, violare l’intimità. Non a caso la poetessa insiste sull’immagine degli occhi, più che su altre, per parlarci di un desiderio che comunque rispetta, attende l’arrendevolezza.
Elisabetta Mattioli sa descrivere l’attrazione sensuale con molta bravura, con una capacità descrittiva che non sfocia mai nella volgarità, pur lasciando trasparire nettamente tutta la prorompenza di un’urgenza che chiede di essere soddisfatta. Ad aprire e chiudere, due parole tra parentesi che testimoniano la volontà di prolungare l’attesa.

Per contattare l’autrice: elyamatty@gmail.com

Della stessa autrice: Non dimenticare di spogliarti

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